Da quanto tempo si sa che l’asbesto è pericoloso per la salute? Come mai si è utilizzato così tanto in vari settori? Ecco tutta la storia dell’amianto e dei rischi per chi è a contatto.
Da materiale miracoloso a veicolo di patologie mortali, la storia dell’amianto è tutta in questa paradossale dicotomia, ancora oggi purtroppo in parte irrisolta. Utilizzato già in tempi antichissimi, le sue capacità ignifughe sorprendevano e incuriosivano tanto da far pensare che possedesse proprietà magiche. Per quanto utilizzato per vari scopi in diverse epoche, dall’impiego nei rituali funebri presso i Romani, all’uso come ingrediente in diversi farmaci fino agli anni Sessanta del Novecento, l’asbesto, dal Greco “Asbestos, “Indistruttibile”, conosce la sua massima fama a partire dall’800, quando se ne scopre l’utilità, ma ancora non l’estrema pericolosità, nel mondo dell’edilizia.
Perché veniva usato l’amianto
La facilità con cui si potevano trovare giacimenti di amianto, e di conseguenza il suo basso costo, l’estrema versatilità, la grande capacità di resistere al calore e al fuoco e la sua resistenza meccanica ne fanno in pochi anni il materiale d’eccellenza per le costruzioni, tanto da diventare “ingrediente” fondamentale negli impasti di cemento per renderlo più leggero, resistente, praticamente indistruttibile: nasce così il famigerato Eternit, un nome oggi tristemente noto alle cronache in quanto, utilizzato per rivestimenti, caldaie, tetti, canne fumarie, presente praticamente ovunque ci sia un insediamento umano, dalle abitazioni ai posti di lavoro, continua a provocare vittime in tutto il pianeta.
Nonostante il suo largo impiego, non tardano però ad arrivare le prime notizie di morti apparentemente inspiegabili, da famiglie decimate da tumori polmonari, asbestosi, mesotelioma pleurico, patologie ancora non riconducibili ai danni da amianto. Scoperto il legame tra asbesto e malattie, si comincia lentamente a prendere consapevolezza del problema e del numero di vittime che l’amianto lascia dietro di sé.
Le leggi contro l’amianto
Dal 1986 in Italia partono i primi provvedimenti legislativi mirati a regolare e limitare l’uso di amianto fino al 1992, quando con la Legge n. 257 viene sancito il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto, ma non viene imposta la rimozione o lo smaltimento di strutture o materiali che lo contengono.
Completamente diversa la situazione negli Stati Uniti, dove l’amianto non è mai stato dichiarato illegale e che in alcuni casi viene ancora utilizzato, sebbene negli ultimi 30 anni il suo impiego, data la sua riconosciuta pericolosità, si sia ridotto del 99%.
Purtroppo, quindi, nel mondo è ancora presente amianto in casa, sul lavoro, in luoghi che persone ignare frequentano giornalmente rischiando di ammalarsi. È il caso per esempio dei tanti marittimi italiani che hanno prestato servizio, anche per pochi anni, su navi appartenenti a compagnie americane, imbarcazioni rivestite di amianto, dagli arredi alle strutture portanti, delle vere e proprie macchine mortali che hanno presentato il conto ai lavoratori molti anni dopo, quando questi ormai in pensione si sono ammalati e hanno ricevuto diagnosi terribili: mesotelioma pleurico causato da amianto.
Una malattia che non lascia scampo, causata non solo dall’amianto, ma anche da noncuranza, scarso rispetto per i lavoratori, per le loro famiglie, per il principio secondo il quale ogni persona deve essere tutelata sui luoghi in cui presta il proprio lavoro.