Nasce per rispondere a necessità che convergono in un unico fine, una presenza costante al fianco di chi ha contratto patologie legate all’amianto in ambito lavorativo, soprattutto dei lavoratori marittimi, ovvero quelle persone che, dopo essere state imbarcate per anni su navi di compagnie italiane e statunitensi, hanno scoperto di avere patologie come il mesotelioma e altre malattie asbesto correlate.
Prestare servizio per una grande compagnia petrolifera o passeggeri ha rappresentato e rappresenta tutt’ora l’unico impiego possibile in realtà che non offrono sbocchi lavorativi. Le storie che AMVA ha raccolto, seguito e assistito nel corso degli anni hanno tutte un comune denominatore: l’amore per il proprio lavoro, il forte senso di appartenenza alla categoria dei marittimi, e purtroppo la malattia che ha chiuso, come un capitolo finale doloroso, l’esistenza di tante, troppe persone.
Nonostante il numero delle vittime e la sua scottante attualità il tema resta ancora poco dibattuto, AMVA in qualità di associazione dedicata alle vittime non solo dell’amianto, ma del silenzio che le circonda, vuole portare questo argomento su un piano superiore, coinvolgendo non solo i marittimi, ma avvocati, medici, strutture ospedaliere così come aziende predisposte alla bonifica e centri di ascolto, al fine di costruire una rete attiva e propositiva.
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