Amianto, patologie asbesto-correlate, risarcimenti: sono questi i temi che saranno affrontati
giovedì 15 marzo alle 17, presso la Fondazione Caboto – Palazzo della Cultura, nel convegno organizzato da Amva, Associazione dei Marittimi Vittime di Amianto, che si occupa a livello internazionale di difendere i lavoratori che hanno contratto malattie causate dalla fibra killer.
Le terribili fibre di amianto, rilasciate nell’aria quando l’eternit, materiale che le contiene, si deteriora, continuano a causare vittime non solo tra i marittimi, ma anche tra i cittadini che abitano in prossimità di costruzioni per le quali questo materiale è stato impiegato.
Argomento caldo del convegno sarà anche la necessità di “un monitoraggio capillare per censire le tettoie o altri manufatti che contengono amianto, un incentivo economico alla bonifica, e allo smaltimento in sicurezza per i proprietari, essendo operazioni come sappiamo molto costose. I dati del Registro regionale dei mesoteliomi maligni del Lazio, istituito presso il dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario regionale, purtroppo parlano chiaro: fino al 2014 sono stati registrati nel Lazio 1042 casi di mesotelioma maligno (70% uomini e 30% donne), prevalentemente nella fascia di età 65-74 anni. E ci sono Comuni in cui il tasso d’incidenza (TI) è ‘particolarmente elevato’, come Campagnano di Roma (TI 6,6), Rignano Flaminio (TI 5,9), Sezze (TI 5,6), Capena e Colleferro (TI 5,5), Pomezia (TI 5,2), Gaeta (TI 5,1), Civitavecchia (TI 4,7), Frascati (TI 4,2). Roma, per fare un paragone, ha un TI di 2.8 tra gli uomini e 1 tra le donne”.