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Marittimo barese ottiene un risarcimento monetario dagli armatori americani

Dopo vent’anni a bordo di navi americane appartenenti a compagnie e multinazionali tra le più famose al mondo come Marathon Oil Company, Phillips 66, Texaco, Princess Cruise, Five Princess e tante altre, con il ruolo di Allievo Ufficiale prima, e Capitano Superiore di lungo corso poi, B. L., sbarcato dalla *MC*, comincia ad accusare una terribile debolezza e forti dolori agli arti. Sintomi che non lasciano presagire nulla di buono e che costringono B. a rivolgersi a uno specialista. La diagnosi è inequivocabile: una patologia tumorale causata dall’esposizione all’amianto. 

La sua passione per il mare, tramandata dal nonno pescatore e dal suo papà, Direttore di macchina, è costretta a interrompersi a causa della sua malattia. 

B., come tanti altri marittimi, era al corrente di dover lavorare a stretto contatto con l’amianto, materiale che ricopriva gran parte delle navi, ma era ignaro di quanto fosse pericoloso, nè che avrebbe potuto causargli problemi di salute, in poche parole non poteva immaginare il dramma che avrebbe vissuto.

Il triste risvolto della carriera di B. si è successivamente tramutato in speranza: un suo collega marittimo lo ha messo in contatto con il nostro Studio Legale. Dopo averlo incontrato, ascoltato, acquisito deposizione, documentazione sanitaria e testimonianza, abbiamo inoltrato la sua richiesta di risarcimento danni sia agli armatori americani, sia alle compagnie che avevano fornito l’equipaggiamento alle suddette imbarcazioni. 

In partnership con lo Studio Legale Petruzzelli & Partners siamo riusciti a ottenere giustizia per B. e la sua famiglia.

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